"Scrivere è un'arte; editare è una missione".
(Valeria Barbera)
Molti pensano che pubblicare un libro – magari con una grossa casa editrice – o vincere un premio siano requisiti sufficienti per incoronarsi "esperti di editing" e mettere mano alle opere altrui. Invece bisogna studiare materie specifiche che la scuola italiana non insegna e accumulare anni di pratica sui testi degli altri, perché il mondo editoriale è diverso da quello che ti hanno sempre raccontato. L'autorevolezza (spesso creata ad hoc e gonfiata dal marketing) dello scrittore best seller di turno non garantisce affatto che costui disponga di competenze narratologiche e qualità personali tali da renderlo un professionista dell'editing.
Nessuno ti assicura che l'autore o l'autrice del momento sappia davvero scrivere.
Potrebbe infatti avere commissionato la sua opera a un ghostwriter, oppure il manoscritto originale potrebbe avere subito molteplici revisioni e/o una profonda ristrutturazione, se non addirittura pesanti riscritture, da parte della casa editrice. Anche qualora lo scrittore "cool" e tradotto in settordici paesi abbia saputo scrivere una storia avvincente, non c'è alcuna garanzia che sappia aiutare te a fare altrettanto.
Saper scrivere le proprie storie non implica anche saper esaminare con obiettività le opere altrui.
Ogni autore, difatti, sviluppa con il tempo la sua tecnica di scrittura e si fossilizza su quella; alla fine si aspetterà di leggere solo opere create con il suo metodo e scritte con il suo stile. Non capirà le tue esigenze, ma ti imporrà le sue, di lettore incapace di comunicare con un linguaggio diverso dal proprio e di applicare schemi narrativi lontani dai suoi.
Un bravo scrittore non è quasi mai anche un bravo professionista dell'editing.
E viceversa.
No, non basta essere spinti dal "grande editore", essere pluripremiati autori e neppure animati dal sacro fuoco dell'arte, per ritrovarsi dotati della capacità di analizzare in maniera obiettiva e professionale la tua opera e suggerirti gli interventi necessari per farla maturare, senza violentarla e snaturarla. Servono competenze e una nutrita cassetta degli attrezzi, of course, ma anche umiltà, rispetto, sincerità, pazienza, obiettività, empatia e ascolto, infine grande generosità: doti che non si imparano sui libri o nei corsi, ma che pulsano dentro e si sviluppano con anni di pratica.
Scrivere e editare sono attività differenti che richiedono competenze e predisposizioni diverse.